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mercoledì 6 luglio 2016

Tangenti a Roma. Gli 80 curriculum del padre del ministro Alfano

Una delle indagate lo chiama in causa nelle intercettazioni: «Mi ha detto buttali dentro alle Poste»
ROMA. Il padre del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, avrebbe mandato 80 curriculum per far assumere il figlio Alessandro alle Poste. È quanto emerge da un’intercettazione contenuta nella richiesta di arresto del pm dell’inchiesta “Labirinto” con dotta dalla procura di Roma. Parlando di Alfano, una delle indagate Marzia Capaccio, segretaria del faccendiere Raffaele Pizza (arrestato) dice “la sera prima mi ha chiamato suo padre...mi ha mandato ottanta curriculum...ottanta.... dicendomi non ti preoccupare....tu buttali dentro...la situazione
la gestiamo noi...e il fratello comunque è un funzionario di Poste, anzi è un amministratore delegato di Poste...”
Dunque, s’indaga sull’assunzione del 2013 in Poste Italiane di Alessandro Alfano, fratello del responsabile del Viminale. La sua nomina è nell’inchiesta che a Roma ha fatto emergere una presunta cricca che in cambio di tangenti si aggiudicava appalti nella pubblica amministrazione: Enel, Inps, Poste, ministero di Giustizia e Istruzione. E dopo il fratello, spunta anche il padre del ministro Alfano. È il 17 maggio e Marzia Capaccio parla al telefono con Elisabetta C. Le due donne sembrano lamentarsi per qualcosa che il ministro non avrebbe fatto.
Capaccio: io ti ho spiegato cosa ci ha fatto a noi Angelino...Elisabetta: e...lo so....
Capaccio: cioè noi gli abbiamo sistemato la famiglia...questo doveva fare una cosa....la sera prima...mi ha chiamato suo padre...mi ha mandato ottanta curriculum... ottanta...
Elisabetta aiuto....aiuto...
Capaccio: e questo è un danno che ha fatto il mio capo (ndr Raffaele Pizza)...io lo sputerei in faccia solo per questo...
Elisabetta: vabbè...tanto ce ne sono tanti Marzia...è inutile questo è il sistema purtroppo...
Capaccio: sì ma io l’avevo già capito questo guardava solo ai cazzi suoi...glielo avevo già detto...io a differenza tua non mi faccio coinvolgere più di tanto, perchè cerco di razionalizzare un attimo di più e di valutare le persone che ho davanti...cosa che il mio capo...purtroppo in alcune circostanze nonostante la sua esperienza non è in grado di fare...
In precedenza era emersa un’altra intercettazione, questa volta tra Raffaele Pizza ed un collaboratore del ministro, Davide Tedesco. In questa il faccendiere sosteneva di aver facilitato, grazie ad i suoi rapporti con l’ex amministratore Massimo Sarmi, l’assunzione del fratello del titolare del Viminale in una società del Gruppo Poste “Postecom”.
Nell’inchiesta anche il deputato di Ncd Antonio Marotta e l’ex sottosegretario all’Istruzione del governo Berlusconi, Giuseppe Pizza. Entrambi sono indagati. Marotta, secondo il gip che ha firmato l’ordinanza, avrebbe rafforzato il potere d’influenza dell’associazione a delinquere in grado di arrivare ad “altissime cariche istituzionali”.

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