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sabato 19 marzo 2016

Dal Tirreno al Monviso, giardini da scoprire in Primavera
Tra storiche dimore nobiliari e idee recenti, idee per trascorrere una giornata o un weekend a contemplare le mille sfumature di verde di stagione. Tra l'Emilia e Merano, iniziative e suggerimenti

C’è una valle, tra le più piccole, raccolta ai piedi del Monviso, che offre un’esperienza olfattiva e visiva molto speciale. Si chiama Valle Po, una delle tanti valli del Marchesato di Saluzzo, da cui muove i primi passi il Dio Po, il fiume che le dà il nome e che ne ha segnato la conformazione. Una valle tranquilla, dove potrete concedervi momenti contemplativi all'interno di Villa Bricherasio (info: 0175 41061). Ci si addentra in un luogo magico dove il tempo rallenta la sua corsa e dove si è rapiti da un’atmosfera incantata Qui, in 12 mila metri quadrati, convivono arbusti esotici e autoctoni ed ogni angolo è diverso da quello vicino, tanto da creare un armonico contrasto dimensionale, di grande effetto, insieme alle diverse sfumature di verde, accese qua e là di rosso, fucsia, giallo, bianco. L’attrattiva macroscopica è il gruppo della Gunera Manicata del Brasile che con le sue foglie enormi arriva a consumare 800 litri di acqua al giorno. Avrete l’illusione di passeggiare in un giardino d’America o di spingervi fino alla Nuova Zelanda con gli eucalipti. Non mancano reminiscenze zen tra le felci: un invito alla meditazione e alla quiete.

Festeggiano i 15 anni dall'apertura i giardini di Castel Trauttmansdorff, a Merano (restano aperti fino al 15 novembre). Si estendono ad anfiteatro per 12 ettari e raccolgono oltre 80 ambienti botanici, con piante che arrivano da ogni angolo del mondo, e che qui godono di un clima particolarmente mite. Un microclima salutare che faceva bene all’imperatrice Sissi e che offre tuttora un’aria e un’atmosfera che conquista. Tulipani e narcisi nei Boschi del Mondo danno il benvenuto alla bella stagione con i loro toni accesi, mentre nella Serra fioriscono le collezioni di orchidee, azalee, camelie e rododendri. La novità? Il “Giardino degli Innamorati”, la nuova area del parco meranese, nascosta nel cuore del bosco di roverelle, nella parte superiore del parco. Ci si addentra in un percorso interiore nel paesaggio irrazionale dei sentimenti, circondati da opere artistiche, installazioni e citazioni letterarie che celebrano la potenza dirompente dell’amore, stimolando il dialogo.

C'è tempo fino al 15 aprile per vivere “Giardinity Primavera”, la manifestazione promossa da Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, a Vescovana, in provincia di Padova.  Vi sembrerà di fare un tuffo in Olanda in mezzo agli oltre seimila tulipani, di tutti i colori e sfumature. Soffermatevi qua e là a scattare foto alle varietà più belle: Jacqueline, Miranda, Blue Parrot, Black Jack, Pretty Woman, Blue Diamond, Red princess (i bulbi sono stati piantati su progetto creativo e con la supervisione di Jacqueline van der Kloet, garden designer e nota paesaggista olandese).
Anche Maria Luigia d'Austria, già consorte di Napoleone e Imperatrice dei Francesi, aveva una passione per i fiori e i giardini e per questo è tra le protagoniste della kermesse nel segno del Giglio, la mostra mercato del giardinaggio di qualità si svolge nella Reggia di Colorno (PR) e nel suo sontuoso romantico Parco. Quando? Dal 23 al 25 aprile. Sarà un tripudio di rose, clematidi, peonie in onore dell'Imperatrice (quest'anno ricorrono i duecento anni dall'insediamento come Duchessa di Parma), ma anche delle piccole piante da fiore che lei amava, a cominciare da quella Violetta di Parma che la ricorda. Poi una attenta selezione di piante d'epoca, tra cui il biricoccolo o susincocco i cui frutti si tramanda fossero graditi alla Duchessa.

Si chiama invece “Primavera alla Landriana” l’evento romano in calendario sempre negli stessi giorni (dal 22 al 25 aprile). Nei Giardini della Landriana , una grande tenuta creata, nei pressi di Ardea, dalla Marchesa Lavinia Taverna Gallarati Scotti e dal famoso architetto paesaggista inglese Russel Page a partire dai primi anni ’60, sono attesi oltre 150 espositori internazionali che presenteranno piante insolite e rare. Per tutta la durata della mostra-mercato sarà attivo il punto “I Consigli della Landriana” dove un garden designer, darà consulenze gratuite per progettare giardini, balconi e terrazze o consigliare sulla cura del verde. Un'occasione anche per visitare i 10 ettari di parco tra la Valle delle Rose, il Viale Bianco, il Giardino degli Ulivi e il quieto Lago circondato dalle rose antiche che regalano un magico scenario.

Vale una sosta pure il giardino botanico a Casola Valsenio, poco distante da Imola. Inaugurato nel 1975, con funzione didattica e divulgativa (intitolato a Augusto Rinaldi Ceroni direttore di una scuola di avviamento professionale di tipo agrario), raccoglie su quattro ettari oltre quattrocento cinquanta specie di erbe officinali ed aromatiche, autoctone, utilizzate in cucina, nella medicina, nella cosmesi fin dal basso medioevo, quando venivano lavorate nelle officine dei conventi. Per imparare a riconoscere e a utilizzare le varie piante, potete partecipare a "Erbe in fiore", una giornata didattica, che si svolge l'ultima domenica di maggio.

Particolare e curioso è il Giardino degli Angeli, a Castel San Pietro Terme (Bologna). Qui l’aspetto più importante sono i sentimenti. Si passeggia tra l'emozione dei ricordi di chi non c'è più e la bellezza delle fioriture di bulbose o rizomatose come gli iris, gli hemerocallis, i crocus, i tulipani o i narcisi. Non sono da meno le camelie, le spiraee, i phyladelphus,i ceanothus, i cistus, le gaure, le buddleie, le thulbaghie, e i tanti tipi di rose. E che dire del prato naturale della collina degli ulivi? Nella campagna è possibile osservare, a pochi metri dal centro, la crescita di colture agrarie, nel rispetto delle rotazioni e dei cicli naturali di coltivazione.
Un altro modo per scoprire questi eden terrestri è quello di cercare in ognuno un fil rouge che unisce luoghi geograficamente e storicamente lontani tra di loro. “Giardini di Porpora”, il nuovo progetto di Grandi Giardini Italiani, è stato pensato proprio in quest’ottica, e raccoglie 13 importanti giardini italiani – aderenti al network Grandi Giardini Italiani e aperti al pubblico - che hanno scelto di ornare i loro grandi e suggestivi spazi, in sintonia con il tipo di terreno a pH acido della zona in cui si trovano, con le cosiddette piante acidofile: azalee e rododendri, camelie e ortensie, ma non solo. Sono piante preziose che, non essendo in grado di vivere ovunque in piena terra, hanno una frequenza assai limitata sul territorio italiano. Inoltre, costituiscono una cornice di assoluto fascino di ville storiche e giardini importanti, dei quali sottolineano il disegno antico e la ricerca stilistica. L’epoca d’oro delle acidofile, infatti, si colloca nell’Ottocento, quando furono introdotte in Italia importandole dai più quotati vivai inglesi e francesi, nel caso delle sequoie persino direttamente dagli Stati Uniti. Ovunque si vada, la convinzione che aveva visto giusto lo scrittore Hector Bianciotti quando diceva che «i giardini sono una delle forme dei sogni, come le poesie, la musica e l’algebra».

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